giovedì 28 febbraio 2008

Fili invisibili ed indelebili

Una bella sorpresa dalla Bartolini..suona, da due giorni e io sospettoso non apro…( detesto quando suona il campanello e so di non aspettare nessuno)
Oggi invece Sir P. era in casa e ha aperto…
..dice…”Un pacco per te”…rifletto ma non ricordo di aspettare alcunché…”ma hai comprato dei libri’” dice lui….Rifletto ancora e penso…sto diventando vecchio..non ricordo di aver ordinato nulla…
Scarto con curiosità e allora capisco …Alen…anche quest’anno ha pensato a me…quest’anno si è aggiunto anche Harald…


Grazie…
La settimana prossima la passeremmo (Io e Sir P.) in compagnia di “Medium”…e la magia attraverserà l’Europa.

Grazie….

venerdì 22 febbraio 2008

BB (Beige Beyonce')

A malincuore oggi Manuel ha riportato al canile BB...è stata con noi in casa poco più di un anno...ma lavorando e non potendola seguire abbiamo preferito riportarla dove l'abbiamo presa!

Ciao BB...ci siamo divertiti...spero non soffra troppo la malinconia!!!

giovedì 21 febbraio 2008

Ciao "Mamma Taylor"

Un sorriso non dura che un istante, ma nel ricordo può essere eterno.
Friedrich von Schiller

Ciao "Mamma Taylor" !!!

Un abbraccio al mio amico Fabrizio e un pensiero alla sua famiglia...

20 febbraio 2008


Ieri è stata una giornata particolare…il mio compleanno!!!
Ho sempre festeggiato e anche quest’anno non ho voluto mancare quest’appuntamento.
Tutto è accaduto in maniera diversa ma non per questo meno importante..anzi!!!
Quest’anno ho festeggiato solo con Sir P (very special soul), Bibi e Manuel…ma in qualche maniera ho avuto sotto lo stesso tetto anche Alien, Frank, Fabrizio (Taylor), Squassy..i miei nipotini…mie sorelle.
Un grazie a tutti quelli che si ricordano di me…e non solo una volta all’anno!!!!

A special thought to my love that is the air that breath.

“La felicità è amore, nient'altro”.
Hermann Hesse

martedì 19 febbraio 2008

Energia!!!


Lei è la leader dei texani Gossip. Taglia extra large e voce clamorosa. Lui è l’ex cantante dei Pulp, l’occhialone che ha scelto di correre da solo pubblicando l’album Jarvis il 13 novembre 2006. Beth Ditto e Jarvis Cocker si erano ritrovati insieme sul palco degli Shockwaves NME Awards nel 2007 e avevano dato vita a un’infuocata versione di Temptation, brano degli Heaven 17. Quel duetto è uscito in formato digitale su iTunes per raccogliere fondi per i senzatetto!
Un modo per iniziare la giornata con energia...brava Beth...il mio nuovo mito!

lunedì 18 febbraio 2008

L'arte è un ortaggio

La storia racconta che tutto questo è nato da una esigenza di famiglia. Convincere i figli a mangiare più verdura. Il risultato? Questi incredibili scatti del fotografo australiano Carl Werner. I personaggi, i paesaggi sono costruiti con funghi, broccoli...Insomma ortaggi in genere che danno vita a "FoodScapes" realizzati con una tecnica particolare: per evidenziare le profondità le foto sono scattate su tavoli di 1,2 metri x 2,4. Inoltre i cibi sono disposti a strati per evitare che possano cadere prima della fione dello scatto. Ma questo è solo un pezzo della vicenda. L'altro è che Carl Warner è un artista di primissimo piano con l'attivo molte mostre e collettive. 

Assolutamente da visitare il suo sito 

domenica 17 febbraio 2008

Maledetta ignoranza

Picchiato e umiliato da due bulli solo perché vuole fare il ballerino. E' la storia di Andrea, raccontata da la Stampa: un ragazzino di 13 anni. Andrea frequenta la seconda media a Torino ed è stato preso a calci e pugni alle gambe e alle ginocchia da due suoi compagni di classe, proprio perché invece di tirare calci al pallone, ama ballare. E così i genitori dopo numerosi soprusi sono stati costretti a sporgere denuncia. 
In un tema Andrea ha raccontato la sua passione: "Vedevo i ballerini della mia scuola eseguire i 'pas de chat' i 'double tour en l'air' e altri passi molto complicati e rabbrividivo. Si muovevano e saltavano in modo impressionante: erano fantastici". Il tema ha fatto il giro della classe. Lo hanno letto quasi tutti i suoi compagni, qualcuno si è complimentato con lui, ma c'è stato anche chi invece ha approfittato per sfotterlo e due suoi compagni lo hanno picchiato per questo. 
"Lo hanno insultato, umiliato sfottendolo in modo pesante per quella sua passione così poco usuale tra i ragazzini - si legge su 'La Stampa' - 'E adesso prova a ballare se ci riesci'". "Andrea da quel giorno è bloccato a casa - continua il quotidiano - ha le gambe fasciate e il medico che l'ha visitato parla di lesioni ai legamenti del ginocchio sinistro e di ematomi al quadricipite destro". 
"Succede da sempre - ha raccontato la madre - ci sono due ragazzi che fanno i furbi con lui. Sapesse quante volte lo hanno picchiato". "Lo scorso anno gli hanno anche infilato la testa nel gabinetto", ha detto la madre che ha presentato anche una denuncia ai carabinieri.

giovedì 14 febbraio 2008

Ho visto Syria.

(foto by wadely)
Serata diversa…verso le 18:00 mi sono recato alla Feltrinelli di Bologna perchè la cantante Syria teneva un mini concerto per presentare il suo nuovo album.
Non ho mai amato Syria, ma questo disco è veramente bello e lei è stata molto carina e disponibile.

Dopo tre anni di silenzio discografico torna Syria e lo fa con una veste tutta nuova. Anticipato dai singoli 'La distanza' e 'Canzone d'odio', esce l'8 febbraio 'Un'altra me' (Sony-BMG) un disco dal titolo emblematico contenente 11 pezzi di alcuni dei gruppi più interessanti della scena indipendente italiana – NorthPole, Deasonika. Non voglio che Clara, Filippo Gatti, Mambassa, Perturbazione, Marta sui Tubi, Blume, Marcilo Agro, Atleticodefina - e impreziosito da un inedito di Sergio Endrigo musicato da Cesare Malfatti (La Crus).
Negli ultimi anni Syria si è avvicinata al mondo 'indie' rimanendo affascinata da gruppi e artisti che le hanno aperto un nuovo orizzonte musicale e altri mondi da raccontare. Un viaggio ricco di spunti, incontri e confronti che hanno fatto nascere in lei il desiderio di avviare una ricerca partita con la 'presa in prestito' di testi che più si avvicinano al suo sentire e al suo gusto per dar vita a qualcosa di nuovo. Indispensabile la collaborazione con Cesare Malfatti che l'ha aiutata a mettere insieme i tasselli, conferendo ai brani un'identità nuova e un'uniformità sonora che spazia dall'elettronica al new jazz grazie anche al prezioso contributo di Leziero Rescigno, Luca Saporiti e Davide Rossi.

Andate sul suo myspace e ascoltate i pezzi...

Buon San Valentino


Se tu fossi una lacrima, 
io non piangerei per paura di perderti. 

Jim Morrison

Buon San Valentino al mio Amore e a tutti qelli che credono ancora in questo "strano e anomalo" sentimento!!! 
YYYYYY

mercoledì 13 febbraio 2008

Sei chi frequenti?



E' sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta. 
Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili.
Marcello Marchesi

lunedì 11 febbraio 2008

Sir.P

Sir P. oggi inizia una nuova " avventura"!!!!
Dalle 08,30 di oggi un nuovo lavoro per Sir P.....bravo!!!!
Speriamo sia la volta buona che ti fermi per un pò nello stesso posto..dopo tanto girovagare!!!
Ti auguro di trovare la tua "dimensione" ideale  e che le tue qualità vengano messe in evidenza!

sabato 9 febbraio 2008

I am a legend

Dopo Cloverfiled ecco un altro filmetto che aspettavo da tempo di vedere….Con Sir P. buttati sul lettone ci siamo immersi in una desolata “NEW YORK”…ma poi perchè accade tutto li?

(I am Legend, Usa, 2007) di Francis Lawrence; con Will Smith, Alice Braga, Dash Mihok, Charlie Tahan, Salli Richardson
“Il mio nome è Robert Neville. Sono sopravvissuto e sto a New York City. Se c’è qualcuno la fuori… chiunque. Vi prego. Non siete soli…”
New York, 2012. Il 90% della popolazione mondiale è morta a causa di un terribile e irrefrenabile virus, nato da quella che inizialmente sembrava essere una scoperta sensazionale della medicina moderna: un virus sviluppato quindi dall’uomo per combattere il cancro.
Ma quello stesso retrovirus porterà a conseguenze irreparabili, infettando il restante 9% della popolazione della terra, trasformando tutti in mostri notturni assetati di sague umana, lasciando vivi solo i restanti 12 milioni di abitanti, perchè immuni, ovvero l’1% della popolazione mondiale.
Di quell’1% solo un uomo è rimasto in vita, lo scienzato Robert Neville, che dirama un messaggio radio 24 ore su 24, nella speranza di non essere rimasto l’ultimo uomo sulla terra. La sua missione è trovare il vaccino che uccida quel maledetto virus utilizzando il suo sangue immune, Robert è l’unica e ultima speranza del genere umano, solo lui può salvarci dall’estinzione, diventando così Leggenda…

Tratto dal romanzo omonimo di Richard Matheson del 1954, riconosciuto come il vero iniziatore del genere moderno di fantascienza e horror, Io sono Leggenda, che arriva dopo altre due trasposizioni cinematografiche del romanzo, L’ultimo uomo della terra del 1964 e Occhi bianchi sul pianeta Terra ( bellissimo) del 1971, stupisce per la particolarità con cui tratta il genere horror, a cui indubbiamente appartiene l’idea di base.

Lawrence realizza una pellicola che salta dall’horror al thriller, passando per la fantascienza, giocando con momenti di elevatissima tensione che, misti alla crescente ansia, riescono a dar vita ad un vero e proprio mix d’emozioni, sia positive che negative. Will Smith è l’ultimo uomo rimasto sulla terra, e come tale il film ruota totalmente attorno a lui. Il suo personaggio, Robert Neville, vive in perfetta solitudine in una città, New York, trasformata magistralmente in una vera e propria ‘giungla urbana’, con leoni, gazzelle e campi di pannocchie nel bel mezzo di Fifht Avenue. Solo uno stupefacente cane, Sam, e Bob Marley, con la sua immortale musica, riusciranno a far compagnia a Robert, nel bel mezzo di una metropoli diventata un immenso incredibile parco giochi, dove potersi divertire però per forza di cose in solitudine.
Proprio la surreale New York, non solo rappresentata come deserta ma come disabitata, letteralmente abbandonata, con gli edifici ancora in quarantena, i negozi saccheggiati, le macchine lasciate ovunque in mezzo alle strade, interi quartieri, da Chinatown alle strade di TriBeCa, ridipinti sullo schermo come nature morte, lascia semplicemente basiti, così angosciante nella propria disumanità, tetra e spettrale, disabitata di giorno e abitata da voraci mostri assetati di sangue di notte, pronti a tutto pur di scovare l’ultimo pezzo di carne umana in tutta l’isola, ovvero Robert Neville.
Prima conseguenza, obiettivamente ovvia, di questa desolante solitudine si rintraccia nei dialoghi, ridotti all’osso, e nei momenti di silenzio totale, che vanno ben oltre la metà della pellicola, che se da una parte possono infastidire, o annoiare, dall’altra alimentano e danno ancor più consistente tensione a quei momenti in cui il nostro caro Robert proprio solo non è…
Se è assolutamente ottimo il lavoro fatto con una New York svuotata nell’anima, è sinceramente pessimo quello fatto con gli effetti speciali.
Tutti gli animali, tranne lo splendido e incredibilmente ‘umano’ cane Sam, sono stati fatti al computer, risultando più falsi di un banconota da 3 euro, verità che purtroppo si vede lontano un miglio, così come i famelici mostri notturni, visibilmente finti e ‘freddi’.

venerdì 8 febbraio 2008

Notte Bianca

Notte Bianca
(MEG)
Sfera di bianca pietra
sospesa resti
notturna e silenziosa
incantesimo sei
della magia piu' pura e millenaria
di tempo e spazio sei signora
scultrice di desideri stellati
poetessa di sogni irrealizzati

Bianco occhio del cielo
di notte brilli
di luce argento e oro
goccia di miele tu sei
la terapia per chi mai si riposa
di gioie e affanni sai ogni cosa
conosci tutti gli umani segreti
alcova di tutti gli innamorati

Umana dea
dolce empatia
lacrima sibillina
sorriso di gatto nel blu
illumini di latte il mio cammino
sorella sei tu

giovedì 7 febbraio 2008

Cloverfield


Dopo un bombardamento mediatico alla fine ieri pomeriggio, io e Sir. P., siamo andati al cinema a vedere “Cloverfield”…

Il mio stomaco è ancora oggi in subbuglio…vuoi per la tecnica usata per le riprese, vuoi per le forti sensazioni provate.
Bello, originale….angosciante!
Sembrava di vivere davvero quelle emozioni, quella drammaticità….
Da vedere per chi ama le forti emozioni...si vede che c'è lo zampino dell'autore di LOST!

martedì 5 febbraio 2008

Processo a noi stessi

Noi non avremmo niente da dire, possiamo dire questo
lungamente...Perchè non abbiamo intenzioni...Cosa abbiamo?
Da una parte una rinuncia, dall'altra un'accettazione.
E' cosi, è l'inizio di uno spettacolo: la poltrona o il palco, è cosi.
Qual'è la prima domanda? E' questa: dove siamo? Come si chiama il posto?
Avessimo ancora tempo per distrarci, divagare... L'intervistatore è quello che sta scomodo perchè si sentano più comodi gli intervistati. Dove siamo e quando? Già la stagione non sembra più questa ma la prossima...la fretta criminale dell'artista...E quella frase dell'intervistatore che si congeda e torna da stilista sotto il titolo, sopra la colonna: "Quello che ho mi basta"...
"E il pianto mio?" , pensa l'intervistato, "l'ho detto o non l'ho detto il pianto mio"? Dove siamo? Siamo ancora alla prima domanda.
E già prendiamo questo gioco sul serio ossia vorremmo dire nulla, e senza fretta. Ma per dare un'impressione di serietà,la serietà di un senso, bisogna svelare un segreto,e noi non ci tiriamo indietro. Di cosa stiamo parlando? Di un canone, della forma canzone. Avevamo una base armonica, avevamo la musica a sè stante, mancava l'astuzia, la linea melodica, la persuasiva falsariga del canto.
Avevamo il candore, e l'accettammo. Ciò che toccava a noi:
questo mancava... quindi toccava a noi. Una estesa base armonica, attraente e senza metriche: non avevamo le sillabe ma le qualità, come dire una vita non in punta di dita ma a grandi manciate come remare con le mani in noi.
E' l'accettammo.
Come si dice? Parole... che salgono dal cuore, il cuore sulle labbra, eccetera (riusciremo mai a risvegliare le metafore, ad avere il coraggio di far vivere tutto ciò che accade nel linguaggio ovvero altrove?).
Il gonfio cuore...si dice. E noi accettammo questa diceria, andammo a vedere cosa c'era di vero. Per dare alla diceria la voce. A un passo dal processo, e facemmo quel passo. Quale voce? La voce umana, la voce del corpo, il corpo della voce, unavoce alla quale, più che il senso, può sfuggire l'urlo, il mugolio, il gemito, il lamento, l'urgenza di un sussurro.
"La sua meravigliosa voce arcaica raggiunge la sorgente di ogni suono"...E questa voce vuole presentarsi al canto, al suo processo, senza prove e senza compiacenza. "E la prima volta, è lo stupore, la bocca aperta per la meraviglia"...Senza prove ossia con tutta l'apprensione, quindi l'affetto che è dedicato a un appuntamento, il primo, e sarà sera, la sera della prima (la prima assoluta, assoluta come la solitudine). Come se fosse musica il luogo, e il tempo fosse un tempo musicale, senza riferimenti in un bosco d'archi e cori, e il piano fa lo scriccolo sui rami, e non c'è un clik che venga dalle stelle a misurare, sulla terra, al canto il batter e il levare...Che vuol dire? Che evitiamo l'attenuante del mare, il mare che sta in mezzo tra il dire e il fare.
Qui stiamo tra il fare e il dire. E in mezzo cosa c'è? Il corpo della voce e senza memoria perchè l'interprete per prima si smemora.
Con niente in mente, la luce degli occhi scopra le parole, sul fare del linguaggio, seguito dal suo dire ossia dal canto. Una voce che sarà compositrice...Processo, allora,al canto di canzone, alla registrazione in sè del sentimento, alla memoria come melodia. Un testo che non sia strappato al canto, ossia stampato prima. I fogli in mano a lei.
La voce musicista che è un destino. La scena è gelosia d'inedito tradito. E tutto il resto sembri pure un dare i numeri, enumerando, per esempio,le passioni che il brano porta dentro:
La musica vocale, la parola musicale contabile il respiro, lo stile recitativo, lo stile arioso, la polifonia di cori concitati, la cantata,lo slancio di una voce verso il rischio, il canto che torna indietro,che torna in sè, che torna a una forma prelirica, premelodrammatica, prelibrettistica, anche qui per rinuncia e per accettazione.
Rinuncia, per esempio, all'anedotto narrativo, a quello stare al mondo in un mondo che non sta nè in cielo nè in terra, rinuncia alla canzone come caso umano senza corpo rinuncia al vittimismo sentimentale.
Accettazione di una forma come madrigale al tempo in cui(rivolgendo a noi le parole della musicologia affettuosa)
Cogliemmo la verità degli accenti appassionati...gli accenti, si:
appassionati...Infine: come dire i sentimenti...sapendo che dirli è solamente dirli"come", e allora rinunciare a dirli, e dire la rinuncia. Ma poi, in realtà ossia in scena, dopo i numeri, vorremmo soltanto dare l'anima. O rinunciando ancora all'insulsa praticità di una canzone, essere insulsi noi.
O forse, interprete ed autore , sono due monelli, il che non contraddice, anzi conferma, quanto detto fin qui. E che significa allora tutta questa apparente insofferenza, che forse è qualcosa di più che insofferenza? Che vuol dire(dopo il fare)? E' forse, ancora, una delicatezza, delicatezza di un addio senza litigio. La domanda è sempre la stessa: dove siamo? Non più avanti di questa domanda, è la risposta. Più avanti cosa c'è? C'è forse il vuoto per due scapicollati...Amiamo, forse, la canzone? Può essere ma può anche non essere. Qual 'è la parola più lunga nel testo?
E' "indissolubilmente"... Può essere ma può anche non essere...
Vorremmo improvvisare la nostra fondatezza...toccati dalla grazia violenta del pianto. E' questo, forse, un addio alla canzone? Può essere.
E adesso potremmo cominciare a parlare finalmente del tempo, divagando.

L'INTERPRETE E L'AUTORE.

A.OXA - P.PANELLA

lunedì 4 febbraio 2008

Incontri!

Sono almeno 5 giorni che sto chiuso in casa, vedo il mondo attraverso la finestra che oggi mi separa da una fitta nebbia che avvolge gli alberi aldilà dei vetri….
Sto davanti allo schermo del Mac…mentre un vaporizzatore a batterie pervade la stanza di bergamotto…uno spruzzo ogni 16 secondi!

Ho letto di una donna che manca da questo piano esistenziale da non troppi anni…una donna che ha cambiato molte cose della mia vita…una donna che mi guardava con occhi limpidi, a volte severi, altre caldi e avvolgenti…leggeva in me cose che altri appena poteva intuire…

Ricordo di una sua confidenza che ho tenuto per me fin’ora..mi disse..” Tu hai qualcosa che porta le persone a fare grandi cambiamenti, la tua è una dote che aiuta gli altri!”

Questo mi ha sempre “impaurito”…ma anche incuriosito…

Grazie Mamma Rita…felice che tu abbia fatto parte della mia vita!

sabato 2 febbraio 2008

Undenied

Clicca play per ascoltare



Cantata e arrangiata da Wadely
Rielaborazioni di Peppe

PORTISHEAD
"Undenied"

Your softly spoken words
Release my whole desire
Undenied
Totally
And so bare is my heart, I can't hide
And so where does my heart, belong
Beneath your tender touch
My senses can't divide
Ohh so strong
My desire
For so bare is my heart, I can't hide
And so where does my heart, belong
Now that I've found you
And seen behind those eyes
How can I
Carry on
For so bare is my heart, I can't hide
And so where does my heart, belong
Belong

I bambini imparano ciò che vivono















I bambini imparano ciò che vivono.

Se un bambino vive nella critica impara a condannare.

Se un bambino vive nell'ostilità impara ad aggredire.

Se un bambino vive nell'ironia impara ad essere timido.

Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole.

Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente.

Se un bambino vive nell'incoraggiamento impara ad avere fiducia.

Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.

Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una fede.

Se un bambino vive nell'approvazione impara ad accettarsi.

Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia impara a trovare l'amore nel mondo.


Doret's Law Nolte

venerdì 1 febbraio 2008

Benvenuto Febbraio


Tra 19 giorni sarà il mio compleanno….è strano considerare che ora sono quello che io additavo come “vecchio” nel tempo in cui avevo 13/15 anni…
Meno male che la natura mi aiuta..anche se diviene sempre più veloce il tempo che passa!
Benvenuto Febbraio…

"Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie."
Albert Einstein